Graffiti rupestri |
"ROMA - Migliaia di anni fa, alla luce tremolante delle torce, gli antichi abitanti della Francia si radunavano nelle caverne, in spazi decorati da pitture rupestri. Lì probabilmente cantavano e suonavano perché i luoghi, a quanto pare, non erano scelti a caso: i segni sulle pareti venivano realizzati dove l'acustica era migliore. Le cavità dove ancora oggi si possono ammirare scene di caccia e raffigurazioni di animali, insomma, erano le prime sale da concerto.
Che molte pitture rupestri avessero un significato religioso è chiaro da tempo. Non è quindi strano che nelle loro vicinanze si svolgessero dei rituali. Iegor Reznikoff, dell'Università di Parigi X, è però andato oltre, trovando una correlazione tra alcune caratteristiche delle grotte e la presenza di queste opere d'arte preistorica. Un legame che mette in luce aspetti particolari della vita dell'epoca.
Reznikoff, che domani a Parigi parlerà delle sue ricerche durante il convegno internazionale Acoustics'08, è uno specialista nello studio delle proprietà acustiche degli edifici antichi. "La prima volta che mi è capitato di entrare in una caverna - racconta a Discovery News - ho controllato la risonanza in più punti e la domanda è sorta velocemente: c'è una relazione con la posizione delle pitture?".
Il ricercatore ha quindi deciso di inoltrarsi in alcune delle più note grotte francesi, come quelle di Niaux o di Arcy-sur-Cure. Lì ha condotto una serie di test sonori per individuare, ad esempio, le zone con eco migliore e quelle dove il suono si propaga meglio.
La conclusione di Reznikoff è che gli artisti preistorici tenevano in grande considerazione l'acustica delle caverne, un aspetto che conoscevano bene perché spesso ascoltare il rimbombo della propria voce è l'unico modo per orientarsi nei cunicoli bui e capire cosa ci sia più avanti. In base alle sue rilevazioni, la localizzazione e la densità delle pitture rupestri è direttamente proporzionale alla "qualità sonora" del luogo: la maggior parte delle opere d'arte preistorica in quelle cavità si trova cioè nei punti migliori per cantare e suonare. E dove l'acustica era buona ma dipingere era impossibile, ad esempio in passaggi stretti, venivano tracciate delle linee rosse.
Arti visive e musica, all'epoca, erano insomma strettamente collegate. Una parete adatta, sembrano suggerire i risultati dello studio, non era sufficiente per dare il via alle decorazioni. In quei luoghi, per fini religiosi o di altro genere, si doveva anche cantare o suonare e magari, nella penombra, ascoltare nell'eco la risposta della roccia. "
"La musica è il genere di arte perfetto. La musica non può mai rivelare il suo segreto più nascosto"
Oscar Wilde
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